Storia e origine dell’Uva (o Vite)
La Vite è una pianta appartenete alla famiglia delle Vitaceae e il cui nome scientifico è Vitis vinifera, si presenta come arbusto rampicante e in natura (sottospecie “silvestris”) il suo portamento è irregolare mentre come pianta coltivata (sottospecie “vinifera”) il suo portamento dipende dal sistema di coltivazione. Comunque la posizione sistematica di questa specie è a tutt’oggi incerta e complessa ma si sa che questa è l’unica specie del genere Vitis.
Sembra che il termine “vitis” derivi da una parola celtica che significa “il migliore degli alberi”.
Un capitolo particolare dovrebbe essere dedicato alla storia di questa importantissima pianta che ha seguito l’uomo in tutto il mondo. La sua origine si perde nella notte dei tempi e si suppone che già alla fine del neolitico era già in atto la sua coltivazione. Il rapporto vite-uomo è antichissimo. Sembra che abbia avuto origine, secondo alcuni rilevamenti, in Armenia, nel Turkestan e nel Caucaso e secondo fonti storiche, si parla di uva e di vite già all’epoca dei Sumeri.
Nel nostro paese, facendo riferimento a varie fonti storiche, la coltivazione di questa pianta risale a ben 2000 anni a.C. iniziando dalla Sicilia. Da qui si è poi diffusa in tutta l’Italia e successivamente nell’attuale Europa.
Le foglie della vite, che portano il curioso nome di “pampini”, sono palmate e piuttosto grandi, con nervature abbastanza evidenti, ruvide. La parte superiore è glabra o leggermente ricoperta di peli e quella inferiore possiede una tomentosità più rada. Il colore assume varie tonalità di verde ma danno spettacolo in autunno quando si colorano di giallo, marrone, rosso bronzato. Segue poi la caduta delle foglie.
I fiori della vite, piuttosto piccoli, sono insignificanti e riuniti in una pannocchia, molto profumati e sbocciano in primavera.
I frutti dell vite, che genericamente vanno sotto il termine di uva, sono delle bacche, comunemente chiamati acini, di colore giallo, purpureo o blu, mentre la forma è ovale, rotonda o cilindrica e riuniti in grappoli. La fruttificazione varia secondo la zona di coltivazione ed è in funzione del cultivar ma in linea generale il periodo va da fine luglio a ottobre. Dato che è una pianta che ama il sole pieno – tutti i vigneti sono in ottima esposizione – ed essendo resistente al freddo – può sopportare basse temperature fino a 15-20 gradi centigradi sotto zero – la maturazione perfetta dei frutti molto dipende dall’andamento climatico della zona, quindi in base alla latitudine e altitudine.
Si può dire che la Vite è coltivata in tutto il mondo ad eccezione dei poli. Anche in Italia, non c’è regione che non ha le sue le piantagioni di viti, detti anche vigneti, le quali danno origine a una vastissima gamma di cultivar e tipi di vino.
Parlando di uva non si può prescindere dal parlare di vino che apre la finestra su un mondo affascinante.
La coltivazione della vite è quasi al cento per cento finalizzata alla produzione di vino e in parte per uso alimentare. La viticoltura è un settore ben strutturato della vasta agricoltura e raccoglie specifiche tecniche riguardo la coltivazione e traguardi importanti inerenti la biologia sia per ciò che concerne il ciclo vegetativo che quello riproduttivo.
Per quanto riguarda i fattori avversi di questa pianta sono principalmente il mal bianco, la peronospora, la muffa grigia e la fillossera.
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