Storia e origine dell’Albicocca
L’Albicocca è il frutto del Prunus armeniaca, comunemente chiamato albicocco e appartiene alla famiglia delle Rosaceae, la stessa del pruno, del pesco e del ciliegio. Originario della Cina, l’albero di albicocco si diffuse in tutta Europa grazie ai Romani in seguito alla conquista dell’Armenia, regione caucasica da cui deriva il suo nome. Ha una storia di oltre 4000 anni e può raggiungere, allo stato selvatico, i 13 metri di altezza.
Nome scentifico: Prunus armeniaca
Famiglia: Rosaceae
L’Albicocca contiene: vitamine A, C e PP. Sali minerali, calcio, ferro, fosforo, potassio, zuccheri e fibra.
Proprietà e benefici dell’Albicocca
Oltre ad essere composta dall’85% di acqua e da fibre, l’Albicocca è molto ricca sia di vitamina A che di vitamina C rendendola così utile per chi ha problemi di anemia o per chi accusa stati di spossatezza. L’assunzione di Albicocche è molto indicata in caso di convalescenza e, grazie alla vitamina A, ossa e tessuti ne trovano un buon giovamento. La vitamina A è anche parte attiva nella produzione di melanina, sostanza che protegge la nostra pelle e responsabile del colore bronzeo dopo l’esposizione ai raggi solari. Ricche anche di potassio, le Albicocche sono indicate per prevenire disturbi sia al sistema nervoso che a quello muscolare. Questo delicato frutto ha anche proprietà lassative grazie alla presenza, nella sua polpa, di sorbitolo. Di una certa importanza è l’Albicocca allo stato secco dato che, mantenendo comunque intatto il suo contenuto di sali minerali e fibra, ha la facoltà di regolare la funzionalità intestinale e di ridurre la quantità di colesterolo presente nel sangue.
Curiosità sull’Albicocca
L’Albicocca, un frutto dolce e dal colore incantevole che secondo alcune credenze sarebbe stato il reale pomo dato dal serpente ad Eva per tentarla e farle lasciare il giardino. L’Albicocca nata dal pianto disperato di una giovane fanciulla armena che non voleva che i soldati, seguendo un’ordinanza che prevedeva fossero tagliati per far legna tutti gli alberi non da frutto, abbattessero la verde chioma da lei tanto amata. La giovane si addolorò a tal punto che la Madre Terra si commosse e trasformò l’albicocco in un albero carico di frutti gialli e tondi, saporiti e vivi come il Sole.
Gialle arancio, con una polpa irresistibile, un gusto dolce e un retrogusto asprigno che le rende inconfondibili, questi piccoli e morbidi “pomi” dorati non sono solo buoni, ma hanno notevoli proprietà terapeutiche, ma prima un po’ di storia. L’Albicocca, di cui l’Italia è una delle maggiori produttrici al mondo insieme alla Spagna, è originaria della Cina e dell’Armenia, dove le donne la mangiavano per favorire la fertilità. Si è poi diffusa in tutto il Vecchio Continente grazie ad Alessandro Magno che, dopo aver conquistato, le terre armene, ne scopri il gusto e ne importò la pianta che ben si adattò ai nostri climi mediterranei; da li si diffuse, appunto, in tutto il bacino del Mediterraneo dove ad oggi è prodotta, coltivata ed esportata. Il colore e la dimensione cambiano a seconda della varietà, ma le proprietà sono le medesime
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