Storia e origine del Fico d’India
Fico d’India è una pianta grassa o succulenta della famiglia delle cactaceae, dal nome scientifico Opuntia ficus indica. Originaria del Messico, si è diffusa in tutto il Bacino Mediterraneo e nelle aree temperate degli altri continenti. In alcune zone è diventata addirittura una pianta infestante. Assume la grandezza di piccolo albero di 3-5 metri di altezza ma in effetti i fusti sono modificati, chiamati “pale” della grandezza di circa 30-40 cm che hanno il compito di svolgere la sintesi clorofilliana, mentre le foglie sono piccolissime dato che raggiungono appena qualche millimetro. La base, dopo qualche anno, assume l’aspetto di un vero e proprio tronco poiché avviene il processo di lignificazione.
Il frutto del fico d’india è una bacca carnosa contenente fino a 300 semi avvolti nella polpa zuccherina. Si conoscono alcune varietà tra le quali le più note sono la “sulfarina”, la “muscaredda” e la “sanguigna”.
Pur vivendo in zone siccitose, in termini di volume, ha una elevata produttività. Per tale motivo viene coltivata con profitto in numerosi paesi quali Cile, Nord Africa, Medio Oriente, Turchia, ecc. e nelle zone aride della nostra penisola e in particolare Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Nelle Isole Canarie viene coltivata con successo soprattutto per l’allevamento del suo parassita Cocciniglia del Carminio. Dalle uova e dal corpo di questo insetto viene estratto l’acido carminico per produrre il noto colorante “carminio” detto anche “rosso cocciniglia”.
Occorre molta attenzione per coltivare il fico d’india poiché le avversità che la possono annientare sono numerose. Iniziando dagli insetti, abbiamo alcune specie del genere Dactylopius che però la specie “coccus” è considerata utile per l’estrazione dell’acido carminico del quale abbiamo parlato sopra. Poi abbiamo la farfalla del cactus, le vespe che possono causare parecchi danni e infine la mosca mediterranea della frutta. Altri danni possono essere causati dai funghi, in particolare Botryosphaeria ribis.
Proprietà e Benefici del Fico d’India
Dal punto di vista nutrizionale ha un certo valore perché i frutti del fico d’india sono ricchi vitamina C, calcio e fosforo. Si possono consumare freschi oppure essere impiegati per la produzione di succhi di frutta, marmellate e gelatine.
Un prodotto tradizionale del Messico è il “miel de tuna”, uno sciroppo ottenuto dalla ebollizione del succo. Non ci sono particolari controindicazioni all’uso di questi frutti tranne il fatto che se mangiati in gran quantità possono causare l’occlusione intestinale.
Qualche cenno sulla medicina naturale riguarda i frutti considerati astringenti e ricchi di vitamina C e hanno proprietà antiossidanti.
Proprietà e Benefici del Fico d’India | Proprietà e Benefici dei Frutti Gialli-Arancioni
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