Storia e origini della Nesopla
Più precisamente dovremmo chiamare questa pianta “Nespolo del Giappone” (nome scientifico: Eriobotrya japonica) in quanto il termine “Nespolo” si riferisce a una pianta spontanea diffusa in Europa Meridionale e Asia Minore il cui nome scientifico è Mespilus germanica. Si è concordi nel ritenere che l’origine di questa pianta sia l’Asia orientale. Il nome generico Eriobotrya deriva da due vocaboli greci “erion” che significa “peloso” e “botrys”: grappolo.
La sua apparizione in Europa risale ai primi anni del XIX secolo
Appartenente alla famiglia delle rosaceae, questa pianta si presenta come albero la cui altezza varia dai 5 ai 10 metri con una chioma compatta, globosa e allungata e con il fogliame sempreverde. Le foglie sono ellittiche e molto allungate fino a raggiungere i 25 cm; hanno la caratteristica di avere una nervatura centrale molto robusta e quelle laterali incidono la lamina in maniera forte. Sopra sono lisce e scure, sotto più chiare e lanuginose. La caratteristica peluria si riscontra solo in quelle parti della pianta ancora giovani e non lignificate.
I fiori che sono bianchi e piccoli, sbocciano nel tardo autunno-primo inverno e hanno un profumo che richiama il biancospino.
I frutti sono riuniti in grappolo di 3 o 4 ma possono arrivare fino a 7. La buccia e gialla e la polpa succosa è bianca e molto dolce. Appaiono verso la fine dell’inverno ma dopo un periodo di maturazione vengono immessi sul mercato dalla fine di Aprile.
Il Nespolo del Giappone e pianta spontanea in Cina e Giappone mentre la coltivazione è subordinata ai climi caldi quindi nell’Europa meridionale. Essa è finalizzata alla raccolta dei frutti per scopo alimentare ma spesso viene coltivata per fini ornamentali.
Di questa pianta si coltivano pochi cultivar, meno di una decina, e riguardo i parassiti al momento si conosce il batterio: Erwinia amylovora.
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